Maison pilates (2024)

Progettare uno spazio significa rendere un luogo pronto ad accogliere una storia: L’ambientazione non è solo una cornice, una decorazione di fondo per la narrazione, ma è parte integrante della storia stessa: Plasma il racconto che avverrà, ammetterà o non consentirà movimenti all’interno dello stesso, ne stabilirà anche la temperatura emotiva. Lo spazio: in questo caso l’ex filanda, insieme al tempo : in questo caso Marzo 2024, circoscrivono e delimitano la storia ma è l’ambientazione che renderà la storia credibile e possibile. Sarà l’ambiente il soggetto che plasmerà il racconto. Oggi questo spazio è diventato una maison pilates un luogo dove ritrovare la consapevolezza della propria carne e dei propri movimenti ed è per questo che l’architettura si è messa in movimento proprio come faranno i nostri corpi in una serie di angolazioni forzate e rimandi di possibili fluttuazioni e continui mutamenti di forme attraverso specchi inclinati e movibili per poter costruire un dialogo con i corpi che abiteranno questo luogo. Un dialogo che trova le sue radici nel movimento.